Discussione:
SCABBIA
(troppo vecchio per rispondere)
Frida
2004-12-03 17:57:08 UTC
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Ciao a tutti,

non so se questo è l'NG giusto per questa domanda, spero di si.

Questa sera prima di tornare a casa in ufficio abbiamo avuto una splendida
notizia, un mio collega che era a casa da un paio di giorni in malattia ha
scoperto di avere la scabbia, dopo essere tornato da un viaggio di "piacere"
da Santo Domingo il 24/11.

Sto cercando in internet tutte le informazioni possibili, per cercare di
capire come si può restare contagiati (gli ho stretto la mano quando è
tornato, praticamente tutti gli hanno stretto la mano alcuni lo hanno anche
baciato sulla guancia).

Insomma capite anche voi che la paura di averla presa in qualche modo è
tanta anche perchè sono all'oscuro di qualsiasi informazione a riguardo.

Tanto più che mia madre, che non abita con me, è sotto trattamento
chemioterapico e ha le difese immunitare basse, il terrore di contagiare lei
non mi fa dormire.

Perfavore aiutatemi datemi qualche informazione, eventualmente se conoscete
cosa devo fare come trattamento preventivo.

Grazie.

Frida
Roberto
2004-12-03 21:06:45 UTC
Permalink
"Frida" <***@libero.it> ha scritto nel messaggio news:UN1sd.2267$***@twister1.libero.it...
[...]
un mio collega ha scoperto di avere la scabbia, dopo essere tornato da un
viaggio di "piacere"
da Santo Domingo il 24/11.
Sto cercando in internet tutte le informazioni possibili, per cercare di
capire come si può restare contagiati (gli ho stretto la mano quando è
tornato, praticamente tutti gli hanno stretto la mano alcuni lo hanno anche
baciato sulla guancia).
La malattia in questione è si altamente contagiosa ma a patto che siano
avvenuti contatti interpersonali diretti e prolungati. Le femmine dell'acaro
della scabbia (sarcoptes scabiei) scavano dei microscopici cunicoli sotto
l'epidermide, restando nel fondo di questi dove depongono le uova; durante
la notte, il microclima caldo umido che si viene a creare sotto le lenzuola
tende a farle venir fuori; tipico è infatti il fastidiosissimo prurito
notturno e l'elevata frequenza di contagio tra le persone che hanno dormito
nello stesso letto; è per questo motivo che il trattamento acaricida si
estende anche al partner. Le precauzioni consistono perciò nell'evitare
contatti diretti con l'ammalato e con i suoi effetti personali (in
particolare abiti e lenzuola).
E' improbabile che una fugace stretta di mano abbia fatto da veicolo
consentendo all'acaro di migrare; tuttavia bisogna ricordare che durante il
trattamento antiacaro con benzoato di benzile o con crema di Elmerich, a cui
il tuo collega si sarà certo sottoposto, si raccomanda sempre di eseguire le
applicazioni anche sotto il solco ungueale proprio per eliminare eventuali
acari che fossero rimasti intrappolati sotto l'unghia a seguito del
grattamento delle lesioni pruriginose.
L'acaro inoltre sopravvive per breve tempo al di fuori del corpo umano, ciò
rende ancor più improbabile il contagio per l'eventuale contatto occasionale
con oggetti maneggiati dal tuo collega.
Tanto più che mia madre, che non abita con me, è sotto trattamento
chemioterapico e ha le difese immunitare basse, il terrore di contagiare lei
non mi fa dormire.
In relazione alla occasionale stretta di mano, le probabilità di contagio
per te sono già prossime allo zero; tua madre che tra l'altro non abita con
te e quindi non condivide biancheria, lenzuola etc può ritenersi al sicuro.
Il fatto di essere in trattamento con chemioterapici non costituirebbe in
ogni caso nessun rischio aggiuntivo in quanto la lesione da acaro è
meccanica e non certo immunomediata ed insita quindi nella capacità che ha
l'acaro di scavare il cunicolo.

Spero di esserti stato d'aiuto
saluti
Roberto

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