Discussione:
Incidente nucleare di Chernobyl (1986)
(troppo vecchio per rispondere)
Max
2018-06-24 02:01:25 UTC
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Questa sera, al pub, chiacchierando con uno dalla provincia di
Vicenza nato nel 1986, mi ha detto che tutti i medici da lui
consultati per un paio di malattie autoimmuni ammettono a tu per
tu che tutti quelli nati dal 1986 in poi sono stati "contaminati"
dall'incidente nucleare di Chernobyl che accadde proprio in
quell'anno.

Altri specialisti dissero pure che se fosse per loro, la Val
Padana (dove ci sono anche Padova e Vicenza) la farebbero
evacuare immediatamente in quanto zona troppo inquinata (adesso
anche dagli PFAS in alcuni comuni dell'Alta Padovana e della
provincia di Vicenza AFAIK). La Pianura Padana è stata paragonata
come inquinamento al bacino carbonifero della Ruhr in Germania
prima che attuassero la riconversione, bonificando la zona che
somigliava molto a Taranto.

La cosa strana è che i suddetti medici che hanno tirato in ballo
l'incidente di Chernobyl sono gli stessi che specificano
chiaramente "Qui lo dico e fuori da questo studio lo nego", pare
per non avere fastidi coi colleghi che negano tale fatto. Per la
serie "cane non mangia cane"?

È possibile che l'incidente di Chernobyl abbia danneggiato solo
ragazzi nei primissimi anni della crescita, in quanto più
sensibili alle radiazioni nucleari di chi all'epoca avesse 14
anni come me?

Non mi pare di aver riportato particolari danni, pur subendo come
tutti la nube radioattiva. Perché?
--
Fabio Reghellin
2018-07-09 15:02:28 UTC
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Post by Max
È possibile che l'incidente di Chernobyl abbia danneggiato solo
ragazzi nei primissimi anni della crescita, in quanto più
sensibili alle radiazioni nucleari di chi all'epoca avesse 14
anni come me?
Un organismo in rapida crescita incorpora più sostanze dall'ambiente (in
particolare attraverso l'alimentazione) rispetto ad un organismo già in
buona parte sviluppato.
Ma se l'effetto fosse sensibile, le statistiche sanitarie l'avrebbero ben
evidenziato. All'epoca le dosi di radiazioni assorbite in Italia sono state
paragonabili a qualche volo aereo o a mangiare una banana al giorno in più
per qualche mese https://it.wikipedia.org/wiki/Dose_equivalente_a_una_banana
e le quantità di isotopi ingeriti è stata microscopica, dato che latte e
verdura a foglia sono state eliminate dalla dieta per diversi giorni fiché
ci sono stati livelli misurabili.
Storia tutta diversa per i bambini ucraini, cui non è stato detto nulla per
giorni e sono rimasti esposti a livelli MOLTO maggiori, ingerendo anche cibi
pesantemente contaminati. Là gli effetti si sono visti a livello statistico.
--
Fabio Reghellin
***@libero.it
guybonet
2018-07-10 09:08:26 UTC
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Post by Fabio Reghellin
Storia tutta diversa per i bambini ucraini, cui non è stato detto nulla per
giorni e sono rimasti esposti a livelli MOLTO maggiori, ingerendo anche cibi
pesantemente contaminati. Là gli effetti si sono visti a livello statistico.
--
Fabio Reghellin
Confermo la mancanza d'informazione per almeno una settimana.
Ero a Sumy per lavoro ed io sono stato avvisato da mio figlio solo
il martedì successivo all'esplosione durante la telefonata
settimanale che mi veniva consentita in fabbrica.

L'interprete mi ha confermato solo due giorni dopo le notizie
ricevute dall'Italia.
In TV solo una settimana dopo è stata data la notizia in
concomitanza con l'arrivo in città di migliaia di bambini
provenienti da Tchernobyl.
Al mio rientro dopo due mesi in Italia sono stato inviato al CNR
ad Ispra per il controllo della radiazione ricevuta dalla
tiroide.
Io che avevo fatto vita al chiuso e mangiato scatolette acquistate
nell'immediato ero a livelli inferiori di certe zone del milanese
mentre ad un collega che trascorreva le serate al parco sotto gli
alberi hanno riscontrato un livello abbastanza elevato di
radiazione.
Colleghi che erano in Romania hanno avuto livelli alti.
--
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http://usenet.sinaapp.com/
Max
2018-11-15 23:09:32 UTC
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Quello che non capisco, tra l'altro, è che nessuno obbligò la
popolazione italiana ad assumere le famose pastiglie di iodio,
che saturano la tiroide impedendo l'assorbimento dello iodio
radioattivo (iodio-131). È un classico esempio in caso di
incidente nucleare AFAIK. Lo scrivono pure in questo libro, che
spero rimanga una curiosità della Guerra Fredda.


Guerra nucleare. Come sopravvivere https://www.amazon.it/dp/889532
4560/ref=cm_sw_r_cp_apa_vXF7BbHBGEYQK



1) Sarebbe stata una precauzione inutile con delle
controindicazioni per il corpo umano, oppure avevamo dilettanti
allo sbaraglio (eufemismo) nella Protezione Civile che nulla
sapevano di radioprotezione?

2) A 14 anni ero ancora nell'età dello sviluppo, tuttavia possiamo
dire che sono stato "poco" vulnerabile alle radiazioni mancando
solo 6 anni all'essere umano adulto e quindi alla fine della
crescita?

3) Circa dieci anni fa e forse più, parlando appunto
dell'esplosione del reattore 4 della centrale sovietica (la cui
causa è tuttora incerta secondo il documentario girato da Dmitry
Gromov della serie televisiva Insiders Project) io ingenuamente
dissi che non mi era successo nulla di grave, grazie alla
distanza dall'incidente e alle precauzioni prese. Al che
l'interlocutore, decisamente poco ottimista e facilone mi rispose
"che ne sai, magari tra qualche anno ti ammali di qualche tipo di
tumore". Fortunatamente non fa il medico.

Alla faccia sua, sto bene a parte qualche acciacco che non
conviene risolvere con le maniere forti tipo l'ernia discale che
va e viene (a meno di progressi chirurgici tipo disco nuovo in
silicone IMHO).
Fabio Reghellin
2018-11-27 17:17:51 UTC
Permalink
Post by Max
Quello che non capisco, tra l'altro, è che nessuno obbligò la
popolazione italiana ad assumere le famose pastiglie di iodio,
...
Post by Max
1) Sarebbe stata una precauzione inutile con delle
controindicazioni per il corpo umano, oppure avevamo dilettanti
allo sbaraglio (eufemismo) nella Protezione Civile che nulla
sapevano di radioprotezione?
Rispetto agli abitanti dei dintorni della centrale, in Italia oltre alla
diluizione dovuta alla diffusione in una maggiore massa d'aria, è arrivato
meno iodio 131 anche perché ha un'emivita di 8 giorni, quindi in parte era
già decaduto.
Le pillole di iodio non hanno particolari controindicazioni, ma a livelli
così bassi diventano rilevanti nel confronto anche i rischi remoti, come il
soffocamento o polmoniti ab ingestis o gli incidenti stradali dovuti al
traffico dei furgoni che avrebbero distribuito le pillole e delle auto dei
cittadini che sarebbero andati a prenderle.
Sempre ammsso che ne avessimo così tante a disposizione da poterle
distribuire massicciamente.
--
Fabio Reghellin
***@libero.it
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